Regina Ciclarum

Una città che desideri riavvicinarsi al proprio fiume non può prescindere dalla realizzazione di  pontili di affaccio, attraverso i quali tornare a vivere il Tevere.  Che sia una sosta durante una passeggiata in banchina…. o la discesa in acqua con canoe, kayak, gommoni, packraft, sup,…

(il video 360 che racconta lo sbarco a Castel Sant’Angelo della Discesa delle Scope 2020)

All’interno dell’Operazione Patronus – racconti dal basso,  dopo la pagina sugli Animali Fantastici, grazie all’esperienza dei volontari della Discesa Internazionale del Tevere, dedichiamo un approfondimento sui pontili di affaccio, con cui ammirare il fiume o scendere in acqua.

Pontili e accessi  per la libera fruizione

(testo di Gianni Russo, estratto dalla newsletter mensile del Contratto di Fiume Tevere da Castel Giubileo alla Foce – N. 10 aprile 2021)

Roma è stata per millenni una comunità fluviale che dal Tevere traeva la sua stessa essenza. Il fiume è stato luogo di storie ed economie, vissute in un rapporto simbiotico con l’Urbe interrotto dalla recente modernità. Soprattutto dagli anni ’60 del XX secolo in poi, il fiume sembra attraversare Roma di nascosto, tanto che i suoi abitanti sembrano quasi non percepirlo: non lo sentono più loro, non lo usano e non lo vivono quotidianamente come nel passato.

(pontile storico, a monte di Ponte Risorgimento)

Tuttavia, anche grazie e soprattutto alle numerose esperienze di cittadinanza attiva, il Tevere sta tornando ad essere centrale nel dibattito pubblico al fine di recuperarlo quale patrimonio identitario della città nella sua antica vocazione fluviale. Per far tornare il Tevere ad essere nuovamente navigato, attraversato, vissuto ed ammirato occorre però costruire concretamente le condizioni strutturali e funzionali adeguate a consentire una libera e sicura frequentazione.

(Discesa delle Scope nei pressi di Castel Sant’Angelo)

Tra le diverse modalità che contribuiscono ad elevarne il valore fruitivo rientrano a pieno titolo le pratiche sportive di canottaggio e canoa svolte nei tratti tra Castel Giubileo, Ponte Milvio e Isola Tiberina. Ad oggi, di fatto, le attività sportive fluviali risultano essere privilegio esclusivo di pochi, degli associati ai centri remieri e circoli sportivi che ne hanno sedi e accessi riservati. Negli ultimi anni è cresciuta la domanda di numerosi appassionati praticanti gli sport di pagaia (canoa, sup, rafting, packrafting) interessati a solcare le acque del Tevere, particolarmente nel tratto urbano.

Tuttavia, proprio la mancanza di un sistema d’imbarchi e approdi di libero accesso per la fruizione sportiva fluviale condiziona lo sviluppo di attività, che contribuirebbero notevolmente al recupero del rapporto identitario fiume-città, e penalizza quel diritto alla fruizione pubblica del fiume che invece è possibile lungo le sponde e sulle banchine per camminatori e ciclisti, seppure anch’essa non si eserciti in continuità e sia bisognosa di essere valorizzata.

La riqualificazione e la valorizzazione del territorio fluviale, da Castel Giubileo alla Foce, deve compiersi anche attraverso la realizzazione di un sistema di pontili e liberi accessi sul Tevere, collegati funzionalmente con i sentieri ciclopedonali lungo le banchine e la rete di mobilità urbana, per favorire le attività sportive d’acqua come la pratica della canoa escursionistica.
In una visione più ampia, creare un sistema integrato di percorrenze ciclopedonali e navigazione sportiva sull’intera asta del Tevere, dalle sorgenti al mare, potrebbe dar vita ad una sorta di Grand Randonnèe Tiberina, in grado di dare l’avvio a filiere virtuose di economie locali sostenibili legate a proposte di turismo lento, così come già esperito a livello europeo.

(rafting all’Isola Tiberina)

Imbarchi e sbarchi

Nella Città Eterna

In assenza di pontili che permettano accessi sicuri ed agevoli, i natanti che attualmente entrano in acqua nella Città Eterna si arrangiano con quel che c’è, spesso affrontando disagi e peripezie pur di recuperare il contatto con l’acqua.

Ad eccezione della rampa di alaggio al Lungotevere Vittoria (comoda, se non fosse perennemente ricoperta da fango scivolosissimo e detriti) e delle diverse scalette in prossimità dei ponti storici (poco adatte alla movimentazione di canoe, kayak, ….)  per il resto ci si affida alle spiaggette generate dagli accumuli di rena. Al limite, ci si arrampica sulla banchina (foto360).

(il pontile all’ex spiaggia Tiberis a Ponte Marconi)

Il livello variabile del fiume rende tutto più incerto, lasciando alle persone l’incognita di cosa troveranno di volta in volta. Si segnala infine la criticità legata all’accesso carrabile fin sulla banchina. Cancelli, sbarre e transenne, all’inizio delle rampe, rendono impossibile avvicinarsi con la macchina (per minimizzare il trasporto a braccia di canoe, gommoni, ……). Quale è la normativa che regola l’accesso delle autovetture in banchina?

Segue riassunto dei punti di imbarco/sbarco individuati dai volontari della Discesa Internazionale del Tevere:

(le scalette in prossimità di Ponte Sisto, durante il Carnevale Tiberino, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

 

Nella Riserva del Litorale

La riserva del litorale si estende dal G.R.A. Mezzocammino fino al mare. Dopo decenni di abbandono,  l’apertura dal basso di percorsi ciclabili lungo le sue sponde ha permesso a moltissimi romani di prendere consapevolezza di questa meraviglia a due passi dal centro di Roma. Pontili di affaccio e ponti ciclopedonali (già previsti da tempo immemore dal PS5 e dal piano di gestione della riserva) permetterebbero di amplificare l’esperienza immersiva tra l’uomo e il fiume.

(dal piano di assetto idrogeologico Ps5)

In particolare, il collegamento delle sponde è una ipotesi immaginata già nel 2007 per affrontare il problema della mobilità in riva sinistra, sfruttando il progetto della ciclabile sulla sponda opposta.  “L’attraversamento con un ponte ciclo-pedonale strallato o altra forma di attraversamento inserita in un contesto di parco e di attrazione, una chiatta ad alimentazione pulita con un punto di ristoro e di assistenza, sono solo degli esempi di come un tale snodo possa diventare un trampolino di rilancio per tutta l’area.”  (dalla Storia della Via al Mare)

(Cuore di Tevere dentro la riserva)

Nel 2019 nel  PUMS  il progetto della “ciclabile Fiera Mare” per connettere insieme i quartieri dell’entroterra da Castelporziano al Tevere (passando per l’Infernetto, Acilia Sud, Casal Palocco, AXA, Dragona e Dragoncello).  Per raggiungere la Fiera di Roma si prevede anche l’attraversamento del fiume Tevere tramite passaggio in chiatta. (la rete dei promotori)

In attesa che qualcosa venga realizzato (approvato il  PUMS dall’assemblea capitolina a febbraio 2022), durante la Festa della Scafa (organizzata dal basso per sensibilizzare la tema della connessione delle sponde dentro la riserva del litorale) si sfruttano gli affacci più o meno naturali (discese in cemento, collettori di scarico, terrapieni,….)

(la discesa in cemento sfruttata durante la Festa della Scafa, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

La situazione non è molto più agevole alla darsena di Fiumicino, al termine delle discese a mare. Le scalette ci sono, ma la loro altezza richiede ogni volta un minimo di attenzione per non finire in acqua…. senza contare le manovre per recuperare i natanti.

(risalita dei natanti durante il sesto Cuore di Tevere)

Extra

Pontili  sull’Aniene

I recenti pontili realizzati lungo l’Aniene (in prossimità della confluenza), oltre ad essere terrazze privilegiate per affacciarsi sul fiume, offrono, grazie alla rampa laterale, la possibilità di movimentare i natanti (come mostrato al termine di questo video360).

(pontile sull’Aniene durante la discesa in gommone del 2020, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

Pontili a Nazzano

I pontili realizzati a Nazzano sono progettati per il battello: emergono dall’acqua per oltre mezzo metro. Chi finisse in acqua farebbe molta fatica a risalire. Il profilo laterale è infatti completamente liscio: nessun appiglio o scaletta per agevolare il bagnante/malcapitato.

(pontile  all’interno della Riserva di Nazzano, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

Parchi di affaccio

Nel futuro Parco Marconi si prevede di realizzare un pontile in legno, per favorire un rapporto diretto con il fiume. Lungo 20 mt. e largo 2 mt, si affaccerà sulla riva del fiume e sarà costituito da una struttura in legno su pali infissi nel terreno. Nella parte terminale si allargherà a formare una “terrazza” rettangolare, belvedere sul fiume, mentre un giardino ripariale costituito da piante palustri depuranti svolgerà una funzione didattica e dimostrativa. segue…

Romani e Tevere

> Fin dalle origini della città, il dialogo appassionato con il fiume ha offerto ai romani un multiforme teatro di commerci e svaghi, ozi e professioni. Il lento macinare dei mulini, il continuo viavai delle merci, gli schiamazzi dei bagnanti, lo scorrere operoso dei battelli, animavano lo specchio tiberino da mattina a sera, suggellando la relazione tra pietra e acqua, vicoli e ripe, uomini e riflessi. segue...

Discese del Tevere

> Per riscoprire la meraviglia del fiume, scendete in acqua, insieme a noi, seguendo i volontari della Discesa Internazionale del Tevere. Discese del fiume in canoa, sup, gommone, kayak, packraft, dragonboat, waterbike, ….. segue ...

PS5

> Per riavvicinare i romani al fiume, all'interno della riserva del litorale romano, il piano di bacino prevede già dal 2009 ciclabili su ambo le sponde, punti di accesso, ponti di attraversamento, pontili galleggianti e parchi di affaccio. segue...

Tevere, Aniene e PNRR

> Il Tevere e l'Aniene saranno coinvolti nel PNRR Piano nazionale di ripresa e resilienza? Costruiamo insieme una mappa delle idee (progetti, utopie, visioni, ...) che propongono un altro destino per i fiumi della capitale  segue...

Qua la zampa

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(Il tour virtuale in 360, seguendo i volontari DIT nella discesa del TevereDay 2021, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

Pontili di affaccio
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